Archivio per Categoria Lavoro & Sanità

Adeguata remunerazione dei medici specializzandi. Corte di Giustizia U.E., sentenza nella causa C-452/09

Il diritto dell’Unione deve essere interpretato dichiarando che non osta a che uno Stato membro eccepisca la scadenza di un termine di prescrizione ragionevole a fronte di un’azione giurisdizionale proposta da un singolo per ottenere la tutela dei diritti conferiti da una direttiva, anche qualora tale Stato non l’abbia correttamente trasposta, a condizione che, con il suo comportamento, esso non sia stato all’origine della tardività del ricorso. L’accertamento da parte della Corte della violazione del diritto dell’Unione è ininfluente sul dies a quo del termine di prescrizione, allorché detta violazione è fuori dubbio.

La sentenza

Mansioni superiori. Spettano anche se appartenenti ad una qualifica di due livelli superiore a quella posseduta. Corte di Cassazione Civile, SS.UU. 3/11/2009 n.23201

In materia di pubblico impiego contrattualizzato – come si evince anche dall’art. 56, comma 6, D.Lgs. n. 29 del 1993, nel testo, sostituito dall’art. 25 D.Lgs. 80/1998, e successivamente modificato dall’art. 15 D.Lgs.387/1998, ora riprodotto dall’art. 32 D.Lgs.165/2001, l’impiegato cui sono state assegnate, al di fuori dei casi consentiti, mansioni superiori (anche corrispondenti ad una qualifica di due livelli superiori a quella di inquadramento) ha diritto, in conformità alla giurisprudenza della Corte costituzionale (tra le altre, Corte cost., sentenze n. 908 del 1988; n. 57 del 1989; n. 236 del 1992; n. 296 del 1990), ad una retribuzione proporzionata e sufficiente ai sensi dell’art. 36 Cost. Quest’ultima norma deve trovare integrale applicazione pure nel pubblico impiego privatizzato, sempre che le mansioni superiori assegnate siano state svolte, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, nella loro pienezza, e sempre che, in relazione all’attività spiegata, siano stati esercitati i poteri ed assunte le responsabilità correlate a dette superiori mansioni.

La sentenza

Un caso di mobbing. TAR Milano, sentenza 11 agosto 2009 n.4581

UN ESEMPLARE CASO DI MOBBING: DOPO VENT’ANNI, GIA’ IN PENSIONE, AL MEDICO VIENE RICONOSCIUTO IL RISARCIMENTO DEL DANNO PER ESSERE SEMPRE STATO SCAVALCATO NEL CONFERIMENTO DEL POSTO DI PRIMARIO.

ESENZIONE ICI IMMOBILI DEGLI ENTI NON COMMERCIALI. Risoluzione n.179/E del 10/07/2009

Per il Ministero la “non commercialità” deve riguardare sia il soggetto che l’attività esercitata.

In particolare è da considerare non commerciale l’attività sanitaria svolta al di fuori delle regole di mercato da soggetti concessionari, convenzionati o accreditati.

Il testo:

Il testo

Impugnazione del licenziamento. Cassazione Sez. Lavoro, sentenza 4 maggio 2009 n.10235

La mancata impugnazione del licenziamento pregiudica anche la richiesta di risarcimento dei danni in via contrattuale, salva la possibilità di agire in via extracontrattuale.

La sentenza

Prescrizione della remunerazione dei medici specializzandi. Cassazione Civile, SS.UU. sentenza 17 aprile 2009 n.9147

Per la Cassazione il termine di prescrizione è decennale. Si tratta infatti dell’inadempimento di una obbligazione ex lege a carico dello Stato, cui si applica la prescrizione decennale e non quella quinquennale relativa ai fatti illeciti. Il termine di prescrizione decennale inizia a decorrere dal 27.10.1999, data di entrata in vigore dell’art. 11 della legge 19 ottobre 1999, n. 370, con il quale il legislatore ha riconosciuto il diritto ad una borsa di studio unicamente in favore degli specializzandi medici ammessi alle scuole negli anni 1983-1991 e destinatari delle sentenze passate in giudicato del Tribunale amministrativo regionale del Lazio (sezione I-bis), numeri 601 del 1993, 279 del 1994, 280 del 1994, 281 del 1994, 282 del 1994, 283 del 1994, poiché solo da detta data si ha un inadempimento dello Stato e la quanticazione del diritto (anche se non riconosciuto a tutti).

La sentenza

Inveire e gridare continuamente avverso i propri subordinati è mobbing. Cassazione Civile, sentenza 20/03/2009 n.6907

Altri indizi sono la sproporzione tra i lievi fatti addebitati e le sanzioni e il fatto che i rimproveri erano sempre fatti davanti agli altri colleghi.

La sentenza

L’intento persecutorio nel mobbing. Cassazione Civile, sentenza 17 febbraio 2009 n.3785

La Cassazione ha posto a carico del lavoratore un rigoroso onere di provare l’inento persecutorio del mobbing. Tra i vari fatti di mobbing era stato denunciato che il dipendente delle Poste era scivolato sul ghiaccio per la mancata fornitura di scarpe antiscivolo: la Corte afferma che non esiste una norma che obblighi le Poste Italiane a dotare i portalettere di scarpe antiscivolo, nè è stata violata la norma di comune prudenza, non essendo possibile prevedere le condizioni atmosferiche.

      La sentenza